Parlare di accesso precoce per eteplirsen, givinostat e Raxone per i pazienti Duchenne italiani, è stato questo l’obiettivo dell’incontro avvenuto lo scorso 16 maggio in AIFA (Agenzia italiana del farmaco) tra Parent Project onlus, il Prof. Eugenio Mercuri di Neuropsichiatria infantile del Policlinico A. Gemelli di Roma e alcuni esperti dell’Agenzia.
Eteplirsen, givinostat e Raxone sono, come noto, tre farmaci sperimentali in fase avanzata di sviluppo clinico per la distrofia muscolare di Duchenne per i quali, grazie alla disponibilità di risultati di studi clinici di fase 2 (e anche di fase 3 nel caso di Raxone), è teoricamente possibile richiedere un accesso precoce per il paziente. In Italia esistono infatti dei programmi normativi di accesso precoce che, nel caso di patologie rare e che non dispongono di trattamenti terapeutici, possono consentire l’accesso a farmaci sperimentali al di fuori degli studi clinici e prima dell’autorizzazione del farmaco sul mercato.
Tra questi programmi, oltre alla legge 648 del 1996, a noi ben nota per aver consentito l’accesso a Translarna ai pazienti DMD trattabili quando il farmaco non era ancora commercialmente disponibile in Italia, anche la legge 326 del 2003, il DM 8 maggio 2003 (anche noto come uso compassionevole) e la legge 94/98. Le procedure citate si differenziano per diversi aspetti, da chi può avviare la richiesta di accesso precoce, ai requisiti sullo status regolatorio del farmaco, alle modalità di copertura dei costi. Ad esempio, considerando quest’ultimo aspetto, mentre per la 648 e la 326 la spesa per l’acquisto del farmaco è a carico del SSN (Sistema Sanitario Nazionale) e di AIFA, rispettivamente, nel caso del DM 8 maggio del 93 è l’azienda impegnata nello sviluppo della terapia che deve rendersi disponibile a fornire il trattamento a titolo gratuito. Solo la legge 94/98 prevede, infine, che sia il cittadino a farsi carico dei costi. Inoltre, tranne nel caso della legge 648 del 96, gli accessi ai farmaci sperimentali attraverso le altre normative vanno generalmente richiesti su base nominativa, ovvero per un singolo paziente indicato espressamente dal medico di riferimento che avvia la richiesta, e dietro giustificate motivazioni cliniche.
Già solo considerando quanto riportato, emerge chiaramente che identificare quale potrebbe essere il percorso più consono da intraprendere per ciascun singolo farmaco sperimentale può essere molto complesso. Per questo motivo Parent Project onlus, insieme al Prof. Eugenio Mercuri, ha scelto di confrontarsi apertamente con AIFA chiedendo il parere dei suoi esperti.
Nel verbale dell’incontro leggerete le conclusioni di un confronto che è stato, secondo Parent Project onlus, assolutamente positivo. È però importante sottolineare che queste conclusioni non equivalgono in nessun modo ad aver ottenuto il via libera per un immediato percorso di accesso precoce a nessuno dei tre farmaci menzionati. Ciò di cui disponiamo ora sono indicazioni autorevoli su quello che potrebbe essere il percorso più appropriato da richiedere per ottenere un possibile futuro accesso precoce per specifiche sottopopolazioni di pazienti Duchenne nei diversi casi. È inoltre importante aggiungere che, in ciascuno dei tre casi, sarà determinante la collaborazione delle aziende coinvolte nello sviluppo dei farmaci che dovranno a loro volta confrontarsi con AIFA.
Per quanto riguarda eteplirsen, gli esperti hanno indicato il percorso definito dalla legge 326/93, una normativa che prevede che sia il clinico di riferimento del paziente a richiedere la possibilità di accesso al farmaco. In questo caso però, la richiesta non andrebbe presentata nominalmente, ovvero per singoli pazienti, ma per due gruppi specifici di pazienti trattabili con lo skipping del 51:
- coloro che hanno caratteristiche sovrapponibili a quelle dei pazienti coinvolti nello studio clinico statunitense di fase 2;
- pazienti precedentemente trattati con drisapersen, farmaco sperimentale per lo skipping dell’esone 51 che, come sappiamo, ha concluso negativamente il suo sviluppo clinico dopo un lungo e complesso percorso.
Inoltre, nel caso del primo gruppo, la somministrazione del farmaco sperimentale dovrebbe avvenire contestualmente alla raccolta di dati funzionali nei pazienti trattati, in modo da ottenere ulteriori informazioni sull’impatto del trattamento oltre a quelle raccolte negli attuali studi clinici in corso di efficacia.
Nel caso di givinostat, è stato tenuto conto dello studio clinico di fase 3 attualmente in corso, e per il quale l’arruolamento dei pazienti è ancora aperto. La possibilità ipotizzata è di valutare richieste di accesso al farmaco per quei soli pazienti che sono stati sottoposti alle visite di screening ma che non hanno potuto accedere allo studio poiché non rispettavano completamente i criteri d’inclusione previsti per la partecipazione. In questo caso, la via contemplata per richiedere l’accesso sarebbe quella dell’uso compassionevole secondo il DM 8 maggio 2003, percorso che prevede ancora una volta che sia il medico di riferimento del paziente a presentare una richiesta per l’accesso.
Infine, per quanto riguarda Raxone, AIFA potrebbe considerare delle richieste di accesso basate, ancora una volta, sulla legge 326/93 ma, diversamente dal caso di eteplirsen, presentate per singoli pazienti con status clinico adeguato a giustificarne la richiesta di accesso.
Crediamo sia importante condividere con voi, pazienti e famiglie, quanto emerso in questa significativa occasione di dialogo con l’Agenzia. Ma ci teniamo a precisare che, qualsiasi percorso di accesso accelerato venga intrapreso, deve essere sottoposto alla valutazione della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA, la quale dovrà stabilire in base ai dati scientifici disponibili al momento della richiesta, se esistono le condizioni necessarie e sufficienti per approvare l’accesso al farmaco.
Il nostro impegno prosegue e lavoreremo promuovendo il dialogo tra le parti coinvolte affinché vengano valutate le reciproche esigenze e disponibilità, con l’obiettivo di arrivare quanto prima possibile all’accesso ai trattamenti per tutti coloro che potrebbero beneficiarne.
Per un approfondimento dei diversi programmi di accesso precoce vigenti in Italia potete consultare il Quaderno OSSFOR (Osservatorio Farmaci Orfani) “Early Access Programmes (EAPs) per i farmaci.