La variabilità fenotipica nella Distrofia Muscolare di Becker: proposta di un protocollo di caratterizzazione clinica e molecolare per stratificare i pazienti nella preparazione dei trial

Titolare del progetto: Gabriele Siciliano
Durata: 18 mesi
Importo: 60.000 euro

Il progetto di ricerca ha lo scopo di sviluppare un protocollo clinico e molecolare per caratterizzare la variabilità fenotipica dei pazienti con distrofia muscolare di Becker (BMD) attraverso dettagliate valutazioni cardiologiche e genetiche. La distrofia muscolare di Becker (BMD) è caratterizzata da un’ampia variabilità clinica intermini di età all’esordio e gravità del coinvolgimento del muscolo scheletrico e cardiaco. L’esordio di solito avviene durante l’infanzia, spesso intorno agli 11 anni, presentandosi in diversi modi. In quanto progressiva, la debolezza muscolare comporta diverse difficoltà funzionali come salire le scale o alzarsi da una sedia. Una maggiore conoscenza dei possibili fenotipi clinici e dei dati di misure di esito sono necessari per la progettazione degli studi clinici sulla BMD. Purtroppo, a differenza della distrofia muscolare di Duchenne, i dati di letteratura a disposizione sulla BMD sono scarsi.

Il gruppo di ricerca del Professor Siciliano svilupperà, su un gruppo di almeno 50 pazienti con BMD di età compresa tra i 15 e i 50 anni, un protocollo clinico e molecolare per descrivere e caratterizzare la variabilità fenotipica dei pazienti. In particolare, poiché la diagnosi precoce della presenza di cardiomiopatia in questi pazienti è essenziale per una gestione ottimale, il progetto prevedrà una valutazione cardiologica dettagliata e completa (ecocardiografia, risonanza magnetica e caratterizzazione bioumorale).

I pazienti saranno divisi in classi in base al tipo di mutazione della distrofina e al grado di compromissione motoria valutato da scale motorie cliniche e funzionali. Il coinvolgimento del muscolo scheletrico sarà inoltre studiato con la risonanza magnetica muscolare.

I dati clinici saranno correlati con studi molecolari atti a valutare alcuni possibili polimorfismi in geni proposti come possibili modificatori del fenotipo (ovvero varianti di geni che possono modificare il fenotipo del singolo paziente come ad esempio l’osteopontina o LTBP4). Queste varianti modulano infatti l’espressione o alterano la sequenza delle rispettive proteine coinvolte in vie di segnale pro-infiammatorie e pro-fibrotiche. Il gene LTBP4 (latent transforming growth factor b binding protein 4), che codifica per un fattore di crescita, è stato associato ad esempio con il prolungamento dell’età di deambulazione.

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