Contrastare l'infiammazione nella DMD promuovendo la polarizzazione dei
macrofagi pro-rigenerativi attraverso un approccio metabolico.
Titolare del progetto: Elisabetta Ferraro
Durata: 1 anno
Importo: 20.000 euro
Il progetto di ricerca ha lo scopo di stimolare l’attivazione dei macrofagi infiammatori M2 tramite l’uso di farmaci definiti “modulatori del metabolismo”. Gli M2 oltre a inibire l’infiammazione promuovono la rigenerazione e il rimodellamento del muscolo.
Nella distrofia muscolare di Duchenne (DMD), le fibre muscolari vanno incontro a degenerazione cronica che, nelle fasi inziali della malattia, viene contrastata dai meccanismi rigenerativi. Tuttavia, la capacità rigenerativa dei muscoli dei pazienti distrofici si riduce drasticamente nel corso della malattia, fino all’incapacità di contrastare la degenerazione. Una corretta rigenerazione muscolare richiede la partecipazione di cellule del sistema immunitario definite macrofagi. Il numero dei macrofagi aumenta enormemente nel muscolo danneggiato, dove si osserva la presenza sequenziale di diverse popolazioni di queste cellule. Subito dopo il danno sono presenti preferenzialmente macrofagi di tipo infiammatorio (M1) che servono a rimuovere le fibre danneggiate, mentre nelle fasi successive prevalgono i macrofagi anti-infiammatori (M2) che, oltre a inibire l’infiammazione, promuovono la rigenerazione e il rimodellamento del muscolo. I macrofagi M1 sono necessari solo all’inizio del processo rigenerativo, mentre una prolungata infiammazione risulta deleteria. Nella DMD, l’infiammazione cronica del muscolo contribuisce alla progressione della malattia e molti approcci terapeutici hanno come scopo quello di ridurre la risposta infiammatoria. Per esempio, l’uso di corticosteroidi fa parte delle cure standard per molte forme di distrofia.
Sulla base di queste premesse, il progetto della Dottoressa Ferraro mira a stimolare l’attivazione dei macrofagi pro-rigenerativi M2, in modo che questi contrastino gli M1 e l’infiammazione. Visto che le popolazioni macrofagiche M1 ed M2 sono caratterizzate dall’uso di vie metaboliche diverse, l’idea è di stimolare l’attivazione degli M2 agendo sul metabolismo dei macrofagi tramite l’uso di farmaci definiti “modulatori del metabolismo”.
Rispetto ad altre terapie anti-infiammatorie, promuovere la popolazione M2 a scapito della M1 ha il potenziale vantaggio di modulare l’infiammazione e, nel contempo, di potenziare la capacità rigenerativa nel muscolo.
La possibile ricaduta terapeutica di questa ricerca è, inoltre, supportata dal fatto che i farmaci che agiscono sul metabolismo potrebbero anche avere un diretto effetto benefico, oltre che sui macrofagi, anche sul metabolismo delle fibre muscolari che, nei pazienti distrofici è fortemente alterato. Infine, studi precedenti del gruppo della dottoressa Ferraro hanno dimostrato che la trimetazidina (TMZ) è capace di potenziare le capacità rigenerative del muscolo in altri modelli di danno muscolare, il che potrebbe risultare un ulteriore vantaggio terapeutico.