La nostra storia
“Se ripenso a questi 30 anni dietro alle mie spalle ovviamente capisco la differenza tra quando abbiamo iniziato e quello che abbiamo raggiunto oggi. Trent’anni fa quando ho ricevuto la diagnosi di distrofia muscolare di Duchenne di mio figlio, non c’era nulla. La diagnosi è stata un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto tutti i nostri piani futuri. A quei tempi le famiglie erano sole, non c’era nulla e non c’era nessuno che potesse prenderle per mano e supportarle. La mia fortuna è stata quella di incontrare una persona come Pat Furlong, una mamma americana, che si era trovata nella mia stessa situazione qualche anno prima e che aveva deciso di iniziare una grande avventura, chiamata Parent Project, legata a due campi importanti: da una parte quello della ricerca scientifica, perché di fatto non esisteva nulla che fosse stato pensato per combattere la patologia, dall’altra aiutare le famiglie ad affrontare la vita quotidiana.
Lo sforzo fatto in America, e che io ho ripreso in Italia, ha fatto si che Parent Project, la nostra associazione di genitori, in questi trent’anni costruisse mattone su mattone tutto quello che è stato realizzato. Oggi per una famiglia che riceve la diagnosi il mondo è cambiato perché viene presa per mano dalla nostra associazione, dalla rete dei clinici specializzati e organizzati che sono in grado di assisterci per affrontare la vita quotidiana. Questo ha permesso di raddoppiare l’aspettativa di vita dei nostri figli ma non solo in termini di quantità di vita ma di qualità di vita. Oggi i nostri ragazzi hanno un futuro luminoso come quello dei loro coetanei e questo rappresenta un orizzonte che non esisteva trent’anni fa. La qualità di vita, per la quale ci battiamo, non è una magra consolazione di cui vogliamo accontentarci in attesa di una cura: è proprio lo strumento da utilizzare per arrivare domani a un trattamento terapeutico.
C’è una canzone che ascolto spesso, e dice: Per tutto, C’è una stagione. C’è un tempo per nascere, per costruire, per raccogliere. Noi, Siamo stati i primi a crederci.”
Filippo Buccella
Fondatore Parent Project Italia
Siamo un’associazione di pazienti e genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker.
Dal 1996 lavoriamo per migliorare il trattamento, la qualità della vita e le prospettive a lungo termine dei nostri bambini e ragazzi attraverso la ricerca, l’educazione, la formazione e la sensibilizzazione.
Il cuore della nostra associazione sono le famiglie: Parent Project nasce dall’iniziativa di un gruppo di genitori che ha deciso di unire le forze per garantire ai propri figli le migliori opportunità e per sostenersi reciprocamente, creando una rete che oggi comprende circa 20.000 persone, tra famiglie, volontari, clinici, ricercatori, sostenitori.
Senza i genitori che si sono messi insieme e che continuano a mettersi in gioco, il nostro sogno non avrebbe avuto inizio. Nel tempo, l’associazione è cresciuta, si è dotata di una struttura organizzativa e di uno staff, grazie ai quali il sogno che ci accomuna continua a concretizzarsi ogni giorno.
Nel tempo abbiamo creato una rete di collaborazioni tra ricercatori, clinici, associazioni di pazienti e agenzie regolatorie. Questa combinazione di stakeholder, attualmente unica nel panorama delle malattie rare, ha permesso e permetterà sempre più di accelerare il progresso della ricerca sulla patologia.
La nostra storia
“Se ripenso a questi 30 anni dietro alle mie spalle ovviamente capisco la differenza tra quando abbiamo iniziato e quello che abbiamo raggiunto oggi. Trent’anni fa quando ho ricevuto la diagnosi di distrofia muscolare di Duchenne di mio figlio, non c’era nulla. La diagnosi è stata un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto tutti i nostri piani futuri. A quei tempi le famiglie erano sole, non c’era nulla e non c’era nessuno che potesse prenderle per mano e supportarle. La mia fortuna è stata quella di incontrare una persona come Pat Furlong, una mamma americana, che si era trovata nella mia stessa situazione qualche anno prima e che aveva deciso di iniziare una grande avventura, chiamata Parent Project, legata a due campi importanti: da una parte quello della ricerca scientifica, perché di fatto non esisteva nulla che fosse stato pensato per combattere la patologia, dall’altra aiutare le famiglie ad affrontare la vita quotidiana.
Lo sforzo fatto in America, e che io ho ripreso in Italia, ha fatto si che Parent Project, la nostra associazione di genitori, in questi trent’anni costruisse mattone su mattone tutto quello che è stato realizzato. Oggi per una famiglia che riceve la diagnosi il mondo è cambiato perché viene presa per mano dalla nostra associazione, dalla rete dei clinici specializzati e organizzati che sono in grado di assisterci per affrontare la vita quotidiana. Questo ha permesso di raddoppiare l’aspettativa di vita dei nostri figli ma non solo in termini di quantità di vita ma di qualità di vita. Oggi i nostri ragazzi hanno un futuro luminoso come quello dei loro coetanei e questo rappresenta un orizzonte che non esisteva trent’anni fa. La qualità di vita, per la quale ci battiamo, non è una magra consolazione di cui vogliamo accontentarci in attesa di una cura: è proprio lo strumento da utilizzare per arrivare domani a un trattamento terapeutico.
C’è una canzone che ascolto spesso, e dice: Per tutto, C’è una stagione. C’è un tempo per nascere, per costruire, per raccogliere. Noi, Siamo stati i primi a crederci.”
Filippo Buccella
Fondatore Parent Project Italia
Siamo un’associazione di pazienti e genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker.
Dal 1996 lavoriamo per migliorare il trattamento, la qualità della vita e le prospettive a lungo termine dei nostri bambini e ragazzi attraverso la ricerca, l’educazione, la formazione e la sensibilizzazione.
Il cuore della nostra associazione sono le famiglie: Parent Project nasce dall’iniziativa di un gruppo di genitori che ha deciso di unire le forze per garantire ai propri figli le migliori opportunità e per sostenersi reciprocamente, creando una rete che oggi comprende circa 20.000 persone, tra famiglie, volontari, clinici, ricercatori, sostenitori.
Senza i genitori che si sono messi insieme e che continuano a mettersi in gioco, il nostro sogno non avrebbe avuto inizio. Nel tempo, l’associazione è cresciuta, si è dotata di una struttura organizzativa e di uno staff, grazie ai quali il sogno che ci accomuna continua a concretizzarsi ogni giorno.
Nel tempo abbiamo creato una rete di collaborazioni tra ricercatori, clinici, associazioni di pazienti e agenzie regolatorie. Questa combinazione di stakeholder, attualmente unica nel panorama delle malattie rare, ha permesso e permetterà sempre più di accelerare il progresso della ricerca sulla patologia.
SOCI
I soci partecipano pienamente alla vita associativa e possono esprimere idee e proposte, oltre che votare, nell’ambito dell’assemblea dei soci.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Stabilisce le linee di azione di Parent Project nel suo complesso assumendo tutte le decisioni più importanti nella vita associativa. È composto da un numero variabile di consiglieri (da 3 a 9), eletti dall’assemblea dei soci. Dura in carica 3 anni e nomina Presidente e Vice Presidente.
PRESIDENTE
VICE PRESIDENTE
Affianca il Presidente nei suoi compiti e lo sostituisce, quando necessario.
DELEGATI TERRITORIALI
Il Consiglio Direttivo nomina i delegati territoriali: familiari e/o pazienti, che si mettono a disposizione dell’associazione e di altri pazienti o familiari per sostenere le attività che si svolgono sul proprio territorio di appartenenza. I delegati territoriali ricoprono diversi ruoli e contribuiscono alla crescita dell’associazione a livello locale.
ORGANO DI CONTROLLO
Figura introdotta nella recente riforma del Terzo Settore, ha il compito di vigilare sull’osservanza dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’associazione e sul suo concreto funzionamento.
CONSULTA DEI RAGAZZI
È un organo consultivo di Parent Project. Possono farne parte esclusivamente i ragazzi e gli adulti che convivono con la distrofia muscolare di Duchenne e di Becker che abbiano compiuto 16 anni.
Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è l’organo che coordina e dirige lo svolgimento delle attività dell’associazione dando esecuzione alle delibere dell’assemblea. Stabilisce le linee di azione di Parent Project nel suo complesso assumendo tutte le decisioni più importanti nella vita associativa.
È composto da un numero variabile di consiglieri (da 3 a 9), eletti dall’assemblea dei soci. Dura in carica 3 anni ed elegge Presidente e Vice Presidente.
Il supporto alla ricerca scientifica sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker è un obiettivo fondamentale per Parent Project. L’associazione persegue questo fine agendo su più livelli nell’ottica di promuovere un percorso quanto più spedito e fluido possibile per la ricerca.
In parallelo accoglie ed affianca le famiglie, attraverso il Centro Ascolto Duchenne, dal momento della comunicazione della diagnosi e nel corso delle fasi successive di evoluzione della patologia, per tutto il percorso di crescita del bambino.
Per rispondere in modo adeguato alle differenti esigenze delle famiglie, Parent Project interviene in ambito socio-sanitario attraverso progetti di promozione sociale, sia su scala nazionale, sia in diversi contesti locali. Questi progetti hanno contenuti variabili, ma sono, in generale, improntati ai temi dell’integrazione e della promozione di una buona qualità della vita per i piccoli o giovani pazienti e per le loro famiglie.
Inoltre, l’associazione è impegnata in un lavoro di rete che la porta a interagire con istituzioni, enti, associazioni ed altre realtà che operano sulle tematiche della salute e della sanità, della disabilità e dell’integrazione.
- Ricerca Scientifica 35%
- Promozione Sociale 25%
- Supporto alle Famiglie e Attività Istituzionale 40%