Assegno unico: rinnovare l’ISEE entro il 28 febbraio

Gen 22, 2025 | News, Servizi

Per i genitori che percepiscono l’assegno unico e universale per i figli, c’è una scadenza da tenere a mente: il 28 febbraio.

L’assegno unico è una misura che, dal 2022, ha preso il posto degli assegni familiari e viene concesso per i figli a carico. Fino ai 21 anni, i figli con disabilità ricevono anche una maggiorazione, graduata a seconda della gravità. Dopo i 21 anni la maggiorazione cessa di essere erogata.

Ma che c’entra la scadenza del 28 febbraio?

L’importo dell’assegno unico è variabile a seconda dell’ISEE familiare.

Se l’ISEE non supera i  17.090,61 euro, l’importo dell’assegno è quello massimo. La cifra però diminuisce progressivamente (fino a circa un quarto dell’importo massimo) man mano che l’ISEE familiare si avvicina a 45.574,96 euro.

Chi supera il limite massimo riceve l’assegno ridotto al minimo, come pure chi non presenta l’ISEE.

L’assegno dunque è calibrato sull’ISEE e questo può cambiare da un anno all’altro. Ad esempio può mutare la composizione del nucleo familiare, oppure i redditi e i patrimoni possono variare. Per questo motivo INPS richiede la nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) ISEE ogni anno, appunto per calcolare l’importo dell’assegno.

Chi non presenta l’ISEE continua a riceve l’assegno ma l’importo è il minimo e non calibrato sull’ISEE reale. Potrebbe non essere conveniente. Anzi: è indifferente solo per i nuclei che hanno un ISEE pari o superiore a  45.574,96 euro; per tutti gli altri è sicuramente svantaggioso.

Che fare allora?

È strettamente necessario rivolgersi ad un CAF o ad un soggetto interessato prima del 28 febbraio per produrre il nuovo ISEE familiare. In alternativa si può optare per la presentazione in modalità precompilata della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), tramite l’apposito servizio online (disponibile sul nuovo Portale unico ISEE, che riunisce le varie modalità di acquisizione dell’ISEE) che ne agevola e semplifica la compilazione, attraverso la condivisione delle informazioni fornite da Agenzia delle Entrate e INPS.

Chi invece non riceve ancora l’Assegno unico può presentare domanda telematica sul sito INPS e, anche in questo caso, va presentato l’ISEE più recente possibile. 

 

Alcune informazioni aggiuntive sull’assegno unico. 

Fino ai 18 anni compiuti l’importo massimo dell’assegno per ciascun figlio è di 199,4 euro mensili. Questa cifra la si percepisce nel caso in cui l’ISEE familiare non superi i 17.090,61 euro. La cifra scende progressivamente fino a 57 euro nel caso di un ISEE pari o superiore a 45.574,96 euro. 

Nel caso di figli minori con disabilità sono previste tre tipologie di maggiorazioni, che si aggiungono cioè all’importo “base” indipendentemente dall’ISEE: 119,6 euro nel caso di non autosufficienza; 108,2 euro nel caso di disabilità grave; 96,9 euro nel caso di disabilità media. Sono maggiorazioni fisse che sono indipendenti dall’ISEE. La distinzione fra le tre tipologie di disabilità è quella prevista dal decreto che nel 2013 ha regolato l’ISEE. 

Nella categoria della non autosufficienza rientrano: i titolari di indennità di accompagnamento.

Nella categoria della disabilità grave rientrano: i titolari di riconoscimento di handicap con connotazione di gravità; gli invalidi civili al 100% senza indennità. Nella categoria della disabilità media rientrano: i titolari di indennità di frequenza. 

Per essere chiari: un minore con indennità di frequenza ma con verbale di 104 con connotazione di gravità rientra nella disabilità grave (quindi prende 108,2 euro). 

Fra i 18 e 21 anni, dopo le correzioni di giugno 2022, il trattamento economico è sostanzialmente identico a quello per i minorenni. L’assegno per ciascun figlio è di massimo 199,4 euro mensili.  Questa cifra la si percepisce nel caso in cui l’ISEE familiare non superi i 17.090,61 euro. La cifra scende progressivamente fino a 57 euro nel caso di un ISEE pari o superiore a 45.574,96 euro. 

Maggiorazioni: 119,6 euro nel caso di non autosufficienza; 108,2 euro nel caso di disabilità grave; 96,9 euro nel caso di disabilità media.

Dopo i 21 anni viene riconosciuto un assegno massimo di 96,9 euro che diminuisce fino a 28,5 euro man mano che ci si avvicina alla soglia di 45.574,96 euro. 

Maggiorazioni (indipendenti dal reddito):

  • 119,6 euro nel caso di non autosufficienza;
  • 108,2 euro nel caso di disabilità grave;
  • 96,9 euro nel caso di disabilità media.

 

Le cifre indicate più sopra (limiti di ISEE e importi) sono ancora quelle stabilite per il 2024. INPS non ha ancora fornito gli importi per il 2025, ma dovrebbero essere ritoccati circa dello 0,8%, dunque una variazione minima.