Il 30 maggio è stato pubblicato su una delle riviste scientifiche più prestigiose, Nature Biotechnology, un lavoro molto importante che amplia le conoscenze in ambito di cellule staminali, quelle cellule non specializzate, presenti nel nostro organismo, che hanno la potenzialità di dare luogo a tutti i tipi cellulari. Tale proprietà fa sì che queste cellule possano potenzialmente essere utilizzate per la terapia di molte patologie, ma anche per curare traumi e lesioni a tessuti e organi. Molti sono i gruppi di ricerca in tutto il mondo che lavorano sulle staminali poiché, anche se in alcuni campi l’impiego di queste cellule trova un’applicabilità nella pratica clinica già consolidata, per molti altri è ancora necessario approfondirne le conoscenze.

Il lavoro pubblicato, è stato condotto da Marco Quarta, una delle brillanti menti italiane emigrate negli Stati Uniti e precisamente in California presso l’Università di Stanford, nel laboratorio guidato da Thomas Rando.

Il lavoro di ricerca portato avanti da Quarta e i suoi colleghi “An artificial niche preserves the quiescence of muscle stem cells and enhances their therapeutic efficacy” si è concentrato sullo studio delle caratteristiche del microambiente che, sulle fibre muscolari, ospita le cellule staminali adibite alla loro rigenerazione in modo da poterle replicare in un contesto artificiale e mantenere queste cellule in uno stato quiescente e inalterato che ne preservi la potenzialità.

Il trapianto di cellule staminali prelevate da paziente e corrette in laboratorio (trapianto autologo) è una strategia terapeutica in studio per diverse patologie, tra cui anche la distrofia muscolare di Duchenne. La strategia prevede il prelievo di cellule staminali dal paziente, la correzione del difetto che causa la patologia e la re-infusione nel paziente. Un aspetto critico di questa strategia è che le cellule staminali una volta prelevate, e quindi isolate dal loro microambiente d’origine, perdono parte della loro potenzialità poiché non riconoscono più il loro ambiente nativo e quindi anche l’efficacia della strategia terapeutica è ridotta.

Nel lavoro di Quarta lo studio del microambiente naturale delle cellule staminali, ha consentito di poter replicare anche in vitro le stesse proprietà e ottenere quindi una controparte artificiale capace di “conservare” le cellule staminali prelevate in una sorta di “letargo” preservandone la potenzialità. Infatti, quando la capacità rigenerativa delle cellule staminali conservate nel microambiente artificiale è stata valutata in modelli animali i risultati raccolti sono stati positivi.

Quanto emerso dallo studio è molto importante al fine di migliorare l’approccio sperimentale di terapia cellulare e aumentare l’efficacia del trapianto di cellule staminali.

Data l’importanza di questo studio che, sebbene in fase pre-clinica, offre importanti prospettive future, Parent Project ha organizzato insieme al dottor Quarta un webinar che si terrà il 15 giugno alle 17.30. In questa occasione avremo modo di raccogliere maggiori informazioni e dettagli sullo studio anche sul possibile impatto nella DMD, e ricevere risposte alle vostre domande.

Partecipare al webinar è semplicissimo e non occorre alcuna competenza tecnica.

Sul sito www.parentproject.it, poco prima dell’inizio dell’incontro sarà pubblicato il link attraverso il quale, in pochissimi passaggi, tutti coloro che vorranno partecipare potranno registrarsi e poi prendere parte al webinar. Vi suggeriamo di collegarvi circa 5 minuti prima dell’ora di inizio per poter seguire i collegamenti inviati e verificare le funzionalità del vostro sistema.