Parte anche in Italia lo studio clinico di fase 3 con la terapia genica con la minidistrofina PF-06939926 sviluppata da Pfizer. Da tempo attendevamo la notizia del coinvolgimento del nostro Paese in questo nuovo studio e ora, finalmente, siamo felici di poterne annunciare l’avvio presso il centro clinico NeMO del Policlinico Gemelli di Roma.
Lo studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco e controllato con il placebo, valuterà la sicurezza e l’efficacia di PF-06939926 somministrato attraverso un singolo dosaggio intravenoso in circa 99 pazienti DMD di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, deambulanti e in trattamento giornaliero stabile con steroidi. Il trial si svolgerà in diversi Paesi nel mondo, pertanto non sappiamo quanti pazienti avranno accesso allo studio in Italia. Tra i soggetti partecipanti due terzi riceveranno una singola somministrazione di PF-06939926 all’inizio dello studio, mentre il restante terzo sarà trattato con il placebo e riceverà la terapia genica dopo un anno. Lo studio è uno studio ‘in cieco’ ovvero né i clinici né le famiglie saranno a conoscenza del tipo di trattamento ricevuto nel primo anno. Tutti i pazienti saranno seguiti per un periodo complessivo pari a 5 anni ma la valutazione dell’obiettivo primario, ovvero l’efficacia del trattamento, si baserà sull’analisi dei dati di funzionalità muscolare raccolti attraverso la scala North Star 52 settimane dopo la somministrazione, valutando il cambiamento nel punteggio rispetto ad inizio studio.
È importante ricordare che oltre ai criteri di inclusione menzionati, sarà fondamentale verificare attraverso test specifici eseguiti in fase di screening, che i potenziali partecipanti non siano entrati già in contatto con lo stesso tipo di virus AAV impiegato per il trasferimento della minidistrofina in PF-06939926. La presenza di anticorpi già esistenti contro il virus comporta l’esclusione dallo studio.
A seguire, una sintesi dei risultati a oggi disponibili per questa terapia sperimentale provenienti dal precedente studio condotto negli Stati Uniti in un piccolo numero di partecipanti.
Il percorso di valutazione di PF-06939926 nei pazienti è iniziato nei primi mesi del 2018 con l’avvio di uno studio clinico di fase 1b in ragazzi tra i 5 e i 12 anni. L’obiettivo principale dello studio, tuttora in corso, è valutare la sicurezza e tollerabilità di PF-06939926 somministrato al dosaggio di 1E14 vg/kg o 3E14 vg/kg nei 12 mesi successivi al trattamento ma anche, come obiettivi secondari, i livelli di minidistrofina prodotta e i cambiamenti nella funzionalità muscolare rilevati a distanza di un anno.
In base alle notizie più recenti, sono 18 i pazienti trattati con PF-06939926 in questo studio, 3 col dosaggio più basso e 15 con quello superiore. Per quanto riguarda l’obiettivo principale dello studio, ovvero la sicurezza e tollerabilità del trattamento, gli eventi avversi più comuni riportati sono stati vomito, nausea, diminuzione dell’appetito e febbre. Gli effetti collaterali gravi invece, avvenuti in 3 dei primi 9 pazienti trattati e fortunatamente pienamente risolti, non sono stati osservati dopo l’adozione di un nuovo regime immunomodulatorio e del monitoraggio implementato post somministrazione nei successivi 9 pazienti trattati nel trial.
Rispetto all’efficacia, sono al momento stati diffusi i risultati delle biopsie a 12 mesi di 6 dei 18 pazienti trattati, di cui tre al dosaggio basso e tre al dosaggio alto. I risultati hanno evidenziato il mantenimento nella produzione della minidistrofina – rilevata anche nella biopsia precedente, 2 mesi dopo la somministrazione – e un miglioramento nella funzionalità muscolare rispetto a inizio studio indicata da un aumento medio nel punteggio nella scala NSAA pari a 3,5 punti, 12 mesi dopo aver ricevuto la terapia.
“Siamo molto felici della partenza di questo studio anche in Italia – ha dichiarato Luca Genovese, presidente di Parent Project aps – ma allo stesso tempo consapevoli della necessità di mantenere alta l’attenzione verso le famiglie affinché siano consapevoli che siamo di fronte a una tappa importante di un lungo e complesso percorso che speriamo possa condurre presto alla disponibilità di un trattamento per i nostri figli”.
A cura dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps
Per conoscere più a fondo questa strategia, rimandiamo alla lettura della nostra brochure sulla terapia genica al seguente link .