Durante la Conferenza di PPMD che si è svolta dal 22 al 25 luglio 2020, la Dott.ssa Sue Apkon, responsabile della riabilitazione pediatrica presso il Children’s Hospital (Colorado), ha trattato il tema dell’uso terapeutico dei cannabinoidi nei ragazzi Duchenne, con l’obiettivo di fare chiarezza sull’argomento.
L’idea di questa presentazione è venuta in seguito alle tante richieste di indicazioni da seguire poste dalle famiglie che spesso ricevono consigli o suggerimenti da altri genitori sull’uso della cannabis nei propri figli e dall’esigenza di elaborare delle indicazioni da poter dare in questo ambito.
Come prima cosa, la Dott.ssa Apkon ha chiarito la nomenclatura dei differenti prodotti, spiegando che la Cannabis è il termine generale usato per indicare i prodotti che derivano dalla pianta Cannabis sativa. Con il termine Marijuana si intendono le foglie e i fiori essiccati della pianta stessa, mentre la Canapa è un ceppo della Cannabis sativa storicamente coltivata per la sostanza fibrosa contenuta nei gambi e l’olio dei suoi semi. I cannabinoidi sono molecole che si trovano nelle piante, in grado di interagire con recettori specifici provocando potenziali effetti benefici o effetti collaterali. I cannabinoidi più comuni sono il THC (tetraidrocannabinolo), tipicamente psicoattivo, e il CBD (cannabidiolo), tipicamente non psicoattivo. Il rapporto tra THC e CBD è alla base delle differenti risposte di tipo benefico o negativo. Una pianta che contenga oltre lo 0.3% di THC è considerata Marijuana, se contiene meno dello 0.3% è considerata Canapa.
Il sistema endocannabinoide è un sistema che si trova all’interno delle nostre cellule, costituito dai recettori dei cannabinoidi e dagli endocannabinoidi, è un importante sistema coinvolto in tante delle nostre funzioni corporee, come ad esempio la funzionalità cerebrale, l’olfatto, il controllo emozionale, l’omeostasi cellulare. Differenti recettori si trovano in diversi tessuti e sono responsabili di differenti risposte del corpo.
Le informazioni che si hanno ad oggi rispetto ai cannabinoidi e la Duchenne fanno riferimento a un lavoro pubblicato da un gruppo di ricercatori italiani (Iannotti et al. BJP 2018) in cui sono stati osservati gli effetti del CBD sulle cellule muscolari del topo modello di Duchenne, e su cellule umane in coltura. Nonostante questo lavoro abbia mostrato alcuni risultati interessanti nel breve termine, quali aumento di attività motoria per 2 settimane nei topi trattati, aumento di espressione di marker del differenziamento muscolare nei mioblasti in coltura e riduzione di marker pro infiammatori, questo non significa che assumere prodotti a base di CBD sia indicato per i pazienti. E’ importante aspettare i risultati di altri studi prima di poter pensare di prescriverlo.
A tal proposito ci sono alcune cose che è importante tenere a mente. Innanzitutto, non essendoci una regolamentazione specifica, quindi in assenza di un controllo rigido e costante, i prodotti a base di CBD che si trovano in commercio non sono sottoposti a controllo. Ciò comporta che la quantità di principio attivo presente in ciascun prodotto non è accurata e potrebbe anche variare da lotto a lotto. Inoltre potrebbe essere presente un quantitativo di THC non indicato. Non si hanno poi informazioni sull’interazione con altri farmaci. Va inoltre detto che per i ragazzi sotto ai 16 anni bisogna prestare particolare attenzione all’uso dei cannabinoidi, che potrebbero avere degli impatti sulla funzionalità cerebrale, in particolar modo per i ragazzi che hanno disabilità intellettiva, con possibili effetti sulla memoria, l’attenzione, le funzioni esecutive e verbali, la performance scolastica. Bisognerebbe altresì evitare i prodotti sintetici e i prodotti da usare per via inalatoria, per i possibili rischi a livello respiratorio.
Il messaggio che ci portiamo dietro da questa presentazione è che c’è ancora molto da imparare su questo tema e tante cose a cui prestare particolare attenzione, specialmente nei bambini. Per aiutare a fare chiarezza sarebbe molto utile comprendere meglio l’utilizzo dei prodotti a base di CBD all’interno della comunità Duchenne, raccogliere informazioni dalle famiglie e poterne valutare l’impatto sui pazienti. A tal proposito la Dott.ssa Apkon, con la collaborazione di PPMD, sta realizzando un survey da diffondere alla comunità Duchenne, per raccogliere la percezione e le esperienze dei pazienti e dei caregiver sull’utilizzo dei cannabinoidi nei pazienti, che potrebbe essere molto utile per raccogliere dati che possano contribuire a delineare delle linee guida per le famiglie, per potersi muovere con la massima consapevolezza in un terreno così delicato.
A cura dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps
Potete ascoltare la presentazione fatta dalla Dott.ssa Apkon durante la Conferenza di Parent Project Muscular Dystrophy al seguente link a partire dal minuto 6:55:15.