Nell’ultimo periodo sono arrivate al Centro Ascolto richieste di informazioni in merito all’Expo di Milano, informazioni riguardanti l’accessibilità ma anche informazioni più generali di carattere logistico.
Abbiamo quindi pensato di condividere un report della visita all’EXPO redatto dal disability manager di un Comune del nord Italia, che fornisce informazioni dettagliate ed esaurienti, oltre che basate su un’esperienza diretta.
Il primo passo è sicuramente l’acquisto dei biglietti: i biglietti per le persone con disabilità, dal 1 maggio, costano 20 € (accompagnatore gratuito). Gli altri costano 39 €. Si acquistano solamente (per i disabili) al GATE di Piazza Cairoli oppure all’ingresso dell’EXPO. Oppure telefonare a EXPOFACILE. Importante esibire il documento attestante l’invalidità. Viene richiesto in alcuni casi anche all’ingresso. I biglietti sono di due tipi : a data fissa oppure open-date.
Indicazioni di accesso a EXPO: si può arrivare in treno, auto, metro
TRENO: è necessario arrivare a Milano, inoltre bisogna poi prendere la ferrovia Nord alla stazione Cadorna per arrivare a EXPO.
AUTO: ci sono 3 parcheggi da prenotare telefonicamente. All’uscita dell’autostrada per accedervi ci sono lunghe code, con tempi di attesa molto lunghi
METRO: è il mezzo più comodo. Si arriva con la linea metropolitana M1, consigliabile scegliere una stazione del metro linea 1 con accesso per disabili (Cadorna, Cairoli) o altre stazioni con accesso disabili. Attenzione non tutte le stazioni hanno l’ascensore, alcune hanno solo il servo scala, che è piuttosto lento. La stazione Rho Expo è il capolinea della linea 1.
In alternativa per non entrare con la macchina   in Milano c’è la stazione Famagosta con parcheggio. La fermata Famagosta appartiene alla linea M2 e non porta a Expo. Bisogna andare a Cadorna dove prendere la linea 1 che va a Expo.
Grande cortesia degli addetti della metropolitana , segnalano la presenza di disabili al capolinea, che vengono accolte da un addetto che mette una pedana di discesa per agevolare il transito.
EXPO accessibile
«L’Expo è accessibile? Sì con una sedia a rotelle a spinta manuale o motorizzata». A parte due piccole difficoltà al padiglione dell’Iran («l’attacco della salita che porta all’ingresso ha una pendenza un po’ eccessiva») e al padiglione della Cina («il leggero strato di ghiaia infastidisce e ostacola chi lo percorre in sedia a rotelle»). Ascensori quasi dappertutto e un terreno piano e asfaltato rendono l’Esposizione Universale veramente agibile.
Ma il vero punto interrogativo è legato a chi deambula con difficoltà che potrebbe aver bisogno di fermarsi spesso o di essere accompagnato con le golf cart. Il sito Expofacile.it (che offre tutte le informazioni sull’accessibilità dell’Expo) dice “che lungo il perimetro esterno del Sito Espositivo, è attivo un servizio di bus navetta gratuito People Mover (cadenza variabile di 5- 7 minuti con 10 fermate situate nei punti strategici della manifestazione) accessibile ai visitatori con disabilità e a mobilità ridotta”. Il timore, è che comunque le distanze dall’epicentro, Cardo e Decumano, restino ampie. Il mobility center dove gli scooter elettrici posso essere noleggiati sarà inaugurato solo tra qualche giorno/settimana (alla data odierna forse già attivo).
Curiosità
1) PREPARATEVI A CAMMINARE. Il sito di Expo occupa un milione di m². Il Decumano, che va da Est a Ovest, è lungo 1,5 km. Il Cardo si sviluppa da Nord a Sud, tra la Lake Arena e l’Open Air Theatre: lungo 350 metri, è dedicato al Padiglione Italia.
2) ARCHISTAR. Molti padiglioni portano firme importanti: Michele De Lucchi (Padiglione Zero, con cupole di legno, e padiglione Intesa Sanpaolo), Norman Foster (Emirati Arabi Uniti, con alte pareti increspate), Daniel Libeskind (padiglione del colosso commerciale cinese Vanke, con pannelli rossi simili a squame di pesce), Italo Rota (Kuwait, modellato sull’aspetto delle vele delle imbarcazioni dhow).
3) ORTI VERTICALI. Il padiglione degli Stati Uniti è ispirato a un granaio con orti verticali e 42 varietà di verdure e cereali. Per costruirlo è stata utilizzata anche la passerella di legno recuperata a Coney Island e distrutta dall’uragano Sandy.
4) NEPAL. Il padiglione del Nepal, intagliato a mano, si ispira a un tempio. Dopo il terribile terremoto, i 14 operai che ci stavano lavorando sono tornati nel loro Paese. C’è una raccolta fondi a favore di Kathmandu.
5) C’E’ ANCHE LA COREA DEL NORD. All’ultimo minuto ha aderito la Corea del Nord, che ha uno spazio all’interno del cluster Mare e Isole.
6) L’EQUILIBRIO DELLA COREA DEL SUD. Il padiglione della Corea del Sud ha un ristorante che propone menu basato sui concetti di equilibrio, guarigione e salute.
7) L’ARCA DI NOE’. La parte centrale del padiglione dell’Ungheria è ispirata all’Arca di Noè.
8) BOSCO AUSTRIACO. Per il proprio padiglione breathe.austria, Vienna ha trasferito un bosco di 560 m², completo di muschi, arbusti e alberi alti fino a 12 metri, nel quale si può passeggiare e la temperatura sarà inferiore a quella esterna.
9) FRUTTA. Ci sono 10 frutteti nel padiglione del Barhrain e un aranceto in quello della Spagna. La Polonia propone un giardino con alberi di melo.
10) GERMANIA VERDE. L’energia ricavata di giorno dal sistema fotovoltaico del padiglione della Germania serve a illuminare un anello di luci durante la notte.
11) ZERO CON MEMORIA. Il padiglione Zero propone 12 sale, tra le quali il Teatro della memoria, alto 23 metri, e una sala con coppe e vasi antichi provenienti da diversi musei.
12) PADIGLIONI RELIGIOSI. Hanno nomi evocativi: «Non di solo pane» quello del Vaticano, e «Dividere per moltiplicare, spezzare il pane» quello della Caritas contro il dramma della fame nel mondo.
13) GEOMETRIE POLITICHE. Un’esposizione universale può fare miracoli. Il padiglione degli Usa ha come vicino il Kuwait e di fronte l’Iran. Quello di Israele, il Vaticano.
14) DOVE FINIRANNO. Palazzo Italia è l’unico che rimarrà dove è stato costruito; il padiglione della Slovenia sarà venduto. Torneranno in patria quelli di Bahrain (diventerà un orto botanico), Emirati Arabi Uniti, Repubblica Ceca, Azerbaigian. Quello del Principato di Monaco, una volta smontato, sarà utilizzato in Burkina Faso per un progetto con la Croce Rossa.
15) QUANTE STRANEZZE DA MANGIARE. Si potranno consumare – grazie a una deroga dell’Unione Europea – alimenti vietati: carne di coccodrillo (Zimbabwe), pesce palla (Giappone), vino di serpente (Vietnam). Ci sarà anche il maialetto sardo, che da anni non poteva lasciare l’isola per la peste suina.
16) LARVE E PANE DI LEGNO. Altri cibi “non comuni”: cavallette, grilli, termiti disidratate, larve giganti e scorpioni ricoperti di cioccolato. E al Luftbar del padiglione Austria, pane di farina di legno con burro di cime di abete.
17) SPESA FRUIBILE. Al Future food district si può fare la spesa del futuro e scoprire la provenienza e le possibilità di utilizzo dei 1.500 prodotti, anche a marchio Coop, a disposizione su pannelli interattivi. Nello stesso padiglione si verrà accolti da YuMi, robot interattivo sviluppato da Abb che offre mele ai visitatori.
18) GIORNATE NAZIONALI. Ben 115 quelle dei Paesi partecipanti: si inizia il 3 maggio con il Turkmenistan, si finisce il 29 ottobre con la Guinea Equatoriale. Poi, 26 giornate “internazionali” verso la Carta di Milano: il 9 maggio è la giornata dell’Europa.
19) GLI AMBASSADOR. Sono decine le personalità scelte come “ambassador” di Expo per l’Italia: tra questi, Andrea Bocelli, Martina Colombari, Davide Oldani, Antonio Cabrini, Joe Bastianich, Gianluigi Buffon, Renzo Arbore, Carla Fracci.
20) TESTIMONIAL STRANIERI. Il calciatore della Juventus Arturo Vidal per il Cile, Alena Seredova per la Repubblica Ceca, l’attrice Moran Atias per Israele e la gattina Hello Kitty per il Giappone.
21) MASCOTTE. Si chiama Foody, è composta da 11 alimenti ed è ispirata all’Ortolano dell’Arcimboldo.
22) SICUREZZA. L’area sarà sorvegliata da 4 mila telecamere. Agli ingressi sono installati più di 100 metal detector. I vigilantes privati: 750 per ogni turno. Durante la notte ci saranno 600 militari.
23) SPAZZATURA. Ogni giorno all’interno di Expo saranno prodotte 70-80 tonnellate di rifiuti, con picchi di 130 tonnellate quotidiane nei weekend.
24) CHE VINO! Nel padiglione del Vino ci saranno più di 1.400 etichette.
25) L’ALBERO DELLA VITA. L’albero della Vita è alto 35 metri e ha una chioma di 42 metri di diametro. È costruito con legno e acciaio. L’area sotto l’Albero della vita (le radici, per intenderci) è aperta solo agli under 25, che potranno raccontare l’idea di futuro attaverso dei tablet messi a loro disposizione.
26) PADIGLIONE ITALIA. Per Palazzo Italia sono state usate 2 mila tonnellate di cemento biodinamico.
27) PROVATE TWITTER. Scrivete a @AskExpo, riceverete, in italiano e inglese (lun-gio, 9-20; ven-dom, 9-23), info su: biglietti, eventi, acquisti.
28) MEGLIO IL METRO. Linea 1, rossa, fino al capolinea Rho Fiera Milano. Per il metrò serve un biglietto extraurbano: 2,50 euro solo andata.
29) NIENTE DEPOSITI PER BORSE E BAGAGLI. Nell’area dell’Expo non ci sono depositi per borse o bagagli. Oltre alle sostanze vietate e alle cose atte a offendere, nel sito non si possono introdurre bevande in vetro o lattine. Sì invece a soft drink, ma solo in contenitori inferiori a 100 ml. Vietato l’ingresso agli animali, consentito solo per cani guida per ipovedenti.
30) DISABILI. I biglietti per portatori di handicap non sono disponibili on line: per ottenere l’ingresso agevolato bisogna presentare la documentazione che attesta la disabilità alle biglietterie sul sito o a quelle autorizzate oppure via mail scrivendo a disability-tickets@expo2015.org.
31) BAMBINI. Il Children park è ricco di spazi espositivi per giocare e imparare a rispettare il pianeta. Ma anche i singoli padiglioni offrono tante proposte “kid friendly”.
32) PASSEGGINI GRATIS. Kit per le famiglie alla welcome area Chicco, 1.000 passeggini gratuiti e 14 area nursery a disposizione.
33) SPETTACOLI. Albero della vita: in tutto 1.260 spettacoli con musica, luci e giochi d’acqua. Durano 5 minuti nelle ore diurne, 15 in quelle serali.
34) CIRQUE DU SOLEIL. Dal 13 maggio al 30 agosto, dal mercoledì alla domenica, 80 spettacoli di acrobazie del Cirque du Soleil all’Open Air Theater. Attenzione: il costo (25-35 euro) non è incluso nell’ingresso all’Expo.
35) OPERE DA AMMIRARE. Nel Padiglione Italia saranno esposte sei opere: l’Ortolano dell’Arcimboldo (solo fino alla fine di agosto); la Vucciria di Renato Guttuso; il Genio Futurista di Giacomo Balla; il Trapezophoros, ovvero i Grifoni di Ascoli Satriano; la Hora, statua in marmo in arrivo dagli Uffizi; Jennifer Statuario, opera di Vanessa Beecroft.
36) IL FILM DI ERMANNO OLMI. Ogni sera, alle 20, sarà proiettato nello Slow Food Theater il film Il pianeta che ci ospita, realizzato da Ermanno Olmi per Expo 2015.
37) LE RASSEGNE FOTOGRAFICHE. Nove grandi fotografi di Magnum e Contrasto sono stati chiamati a illustrare le particolarità degli alimenti raccolte nei cluster tematici e riferiti al tema Nutrire il pianeta, energia per la vita.
26 milioni di pasti per 250 mila visitatori al giorno per un totale di 46 mila tonnellate di alimenti, secondo le stime. 145 paesi del mondo con i loro sapori e le loro peculiarità, 200 le aree di ristorazione complessive. Questi i numeri straordinari di Expo 2015, il più grande evento sul tema dell’alimentazione che il primo maggio apre a Milano. Le possibilità di sperimentare prelibatezze italiane e specialità straniere saranno moltissime; ecco una mini guida per orientarsi
CENE D’AUTORE -IDENTITA’ EXPO – Appuntamento con i migliori cuochi d’Italia e del mondo in un temporary restaurant d’eccezione con vista sul decumano tra i padiglioni della Malesia e della Tailandia. 200 grandi chef, oltre 450 eventi dedicati alla cultura del cibo dalle ore 10 alle 23 animeranno lo spazio, disegnato in collaborazione con grandi firme del mondo del design. Da Bottura a Cracco, da Esposito a Oldani fino ad arrivare a Cannavacciuolo e molti altri. Ma anche chef internazionali come lo sloveno Kavčič, il peruviano Muñoz, lo statunitense Mantuano e il brasiliano Oliveira. Per il pranzo della domenica una performance a quattro mani: una star italiana e una straniera dialogheranno in un appuntamento davvero unico e imperdibile. Ogni menu preparato dagli chef sarà di quattro portate e sarà proposto al prezzo di 75 euro, vini compresi. Il pranzo a quattro mani sarà invece proposto a 90 euro. Al di fuori del pranzo e della cena sarà sempre possibile gustare ottimi piatti della cucina italiana, creati da Andrea Ribaldone. E per tutta la giornata, la terrazza coperta al primo piano ospiterà un cocktail bar d’autore: sorsi di bontà a base vino e non solo, per una pausa diversa o un aperitivo di classe.
SPECIALITA’ ENOGASTRONOMICHE DEI SINGOLI PAESI –  All’interno dell’area espositiva di ogni singolo padiglione sarà possibile sperimentare i ristoranti tipici e avventurarsi alla scoperta della cucina autentica di ogni singolo paese. Nello spazio espositivo dell’Algeria ad esempio, che occuperà 375 metri quadri, saranno proposti i piatti tradizionali della cucina nazionale a base di cous cous e altri prodotti tradizionali del Paese. I ristoranti del padiglione svizzero offriranno formaggio, carne secca e cioccolato che rappresentano una parte importante della produzione locale e via dicendo. Da non perdere anche i nove cluster, ovvero i padiglioni comuni a più paesi che, in una cornice coreografica e particolare proporranno degustazioni e eventi su temi precisi, come ad esempio il Cluster Cacao e cioccolato – Il Cibo degli Dei, Caffè – L’energia delle idee, Cereali e Tuberi – Vecchie e Nuove Culture e via dicendo.
LE ISOLE REGIONALI DI EATALY – Eataly sarà presente all’interno dell’Esposizione Universale con 20 ristoranti per promuovere la biodiversità della cucina e dei prodotti di alta qualità enogastronomica italiana, in linea con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Venti isole di sapori, dedicate ai piatti tipici delle regioni italiane dalla Valle d’Aosta alla Sardegna, offriranno ai visitatori una grande varietà di piatti tipici locali con materie prime DOP. Oltre ai ristoranti regionali ci saranno due ristoranti tematici: la pizza di Rossopomodoro e la piadineria dei fratelli Maioli, affiancati dallo spazio bollicine Ferrari e dal ristorante Italia del Gusto, oltre che dal Nutella Concept Bar.
I PUNTI RISTORO DI CIR FOOD – Per quanto riguarda la ristorazione all’interno delle aree di servizio gestita direttamente da Expo il servizio è stato assegnato a Cir Food. L’azienda si occuperà di 20 locali tra bar, ristoranti e quick service, offrendo ai 20 milioni di visitatori attesi l’esperienza diretta del cibo, parte integrante del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. 4 i nuovi format studiati da CIR food per Expo Milano 2015: “Tracce – Alla scoperta dei sapori” per il ristorante free flow, “Viavai” e “Let’s Toast” per i quick service restaurant e “Chiccotosto” per la caffetteria e snack. I 17 locali saranno presenti in 7 “Architetture di servizio”, gli edifici in legno di grandi dimensioni dislocati lungo il Decumano, la via principale che unisce simbolicamente il luogo di consumo di cibo – la città – a quello di produzione – la campagna. A questi si aggiungono altri 3 punti ristoro all’interno di Cascina Triulza, il padiglione della società civile gestito da Fondazione Triulza.