cedar-sinai_logoAgire sul “signaling” cellulare dell’ossido nitrico per ripristinare il corretto flusso sanguigno e ossigenazione nei muscoli. Su questa base sono stati condotti due diversi studi che hanno come obiettivo il rallentamento del decorso delle distrofie muscolari.
Uno studio clinico del Cedars-Sinai Heart Institute, pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medecine, ha dimostrato che il tadalafil – farmaco prescritto per la disfunzione erettile o per l’ipertensione polmonare – allevia l’ischemia muscolare funzionale e ripristina la normale regolazione del flusso sanguigno nei muscoli di soggetti affetti da distrofia muscolare di Becker.
Nella BMD le mutazioni della Distrofina portano ad una catena di eventi biochimici cellulari che depriva i muscoli di ossido nitrico (NO), una molecola fondamentale nella fisiologia muscolare che induce il rilassamento dei vasi sanguigni durante l’esercizio fisico incrementando il flusso sanguigno e l’ossigenazione.  Il tadalafil, comunemente conosciuto con i nomi Cialis e Adcirca, è in grado di ovviare all’assenza del NO e ripristinare il corretto flusso sanguigno.
Lo studio clinico si basa sui risultati di un precedente studio osservazionale, in cui i ricercatori hanno confrontato 10 pazienti BMD con sette volontari sani in condizioni di riposo e stress del sistema cardiovascolare. Dai risultati era emerso che a riposo i pazienti BMD ed i volontari sani avevano la stessa ossigenazione dei muscoli dell’avambraccio, mentre durante lo stress la riduzione dell’ossigenazione era maggiore nei pazienti con BMD, indice della presenza di un’ischemia muscolare.
In seguito a questi risultati è stato condotto una sperimentazione clinica con protocollo di tipo randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e con disegno Cross-over. Durante lo studio 9 pazienti BMD sono stati trattati con una singola dose di tadalafil o placebo e, dopo un periodo di wash-out di 2 settimane, è stato effettuato un cross-over al trattamento opposto. I risultati dello studio hanno mostrato che una singola dose di tadalafil ha ripristinato un corretto flusso sanguigno, con effetti rilevanti e immediati, in 8 pazienti su 9. La dose di tadalafil assunta durante il trial è della metà rispetto alla dose giornaliera approvata dalla FDA per il trattamento dell’ipertensione polmonare.
“Il Cedars-Sinai Heart Institute sta pianificando uno studio più ampio per verificare se effettivamente il ripristino del corretto flusso sanguigno porta a un beneficio clinico significativo”, ha affermato l’autore dello studio Ronald G. Victor. “Questa non rappresenta una cura, ma potrebbe essere il primo passo verso l’identificazione di potenziali trattamenti per la distrofia muscolare di Becker. Fornire un’adeguata ossigenazione ai muscoli già indeboliti dalla mancanza di una distrofina funzionale può essere una strategia per rallentare il corso della malattia. Tadalafil fa parte di una classe di farmaci già ben studiati e utilizzati, anche se non come cura, nei pazienti con ipertensione polmonare, una grave malattia relativa al flusso di sangue insufficiente ai polmoni. Dal momento che non sarebbe necessario ripercorrere il processo di sviluppo di un nuovo farmaco, riproporlo per la distrofia muscolare potrebbe essere un percorso rapido per l’applicazione clinica.”
Un secondo studio, ancora una volta condotto dal Cedars-Sinai Heart Institute e focalizzato sul ripristino del normale flusso sanguigno nei muscoli, ha investigato l’azione di un composto sperimentale denominato HCT 1026.
HCT 1026 è una molecola sperimentale in cui l’ossido nitrico è legato chimicamente a un agente anti-infiammatorio, la sua azione è stata analizzata in uno studio preclinico sul topo mdx. I risultati, presentati in anteprima ad aprile a San Diego al Experimental Biology Meeting e ora pubblicati su Public Library of Science (PLOS ONE), suggeriscono che HCT 1026 potrebbe essere vantaggioso per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne e Becker.
I ricercatori del Cedars-Sinai hanno osservato che i topi distrofici trattati con HCT 1026 mostrano un netto miglioramento del flusso sanguigno nei muscoli colpiti dalla patologia. L’ipotesi è che il composto potrebbe aver agito mediante il rilascio di ossido nitrico ripristinando completamente il flusso sanguigno nei muscoli affetti entro il primo mese di trattamento. E’ stato inoltre osservato che l’effetto si è mantenuto per ulteriori tre mesi senza eventi collaterali avversi rilevanti.
Gli autori dello studio hanno sottolineato che i risultati rappresentano un avanzamento della ricerca che ha come obiettivo di trovare untrattamento per ridurre la degenerazione muscolare e rallentare la progressione della distrofia muscolare. “Basandoci su un nostro precedente lavoro, crediamo che la capacità di HCT 106 di liberare ossido nitrico, sia la chiave per ripristinare il flusso sanguigno nei topi distrofici”, ha affermato Gail Thomas, autore principale dello studio. “HCT 1026 è un prototipo interessante che ci ha permesso di investigare il potenziale di questa famiglia di molecole nella distrofia muscolare. Anche se non ci aspettiamo che questi donatori di ossido nitrico possano curare la patologia, la nostra speranza è che un miglioramento del flusso sanguigno possa ridurre l’affaticamento e le lesioni muscolari, permettendo ai pazienti di mantenere così alcune funzioni muscolari più a lungo”.