erikson_convegnoSi è svolto nei giorni scorsi, al Palacongressi di Rimini, il Convegno La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale, organizzato dal Centro Studi Erickson al quale ha preso parte anche Parent Project Onlus. I partecipanti, oltre 4000 professionisti della scuola, si sono riuniti per parlare dei temi dell’integrazione e dell’inclusione sociale degli studenti presenti nelle scuole pubbliche italiane.
Quello organizzato dal Centro Studi Erickson è un appuntamento dove, ogni due anni, si incontrano e confrontano migliaia di insegnanti curricolari e di sostegno, dirigenti scolastici, psicologi, medici, educatori professionali, pedagogisti, logopedisti, riabilitatori. Professionisti che ogni giorno fanno anche l’impossibile per garantire l’eccellenza di un lavoro che troppo spesso è ostacolato dalla burocrazia, dai tagli economici, dall’incapacità del sistema pubblico di garantire un’efficace presa in carico a milioni di studenti che possono, e devono, essere integrati.
L’immagine, rassicurante, che ne viene fuori è quella di migliaia di persone impegnate al fianco di studenti e famiglie per combattere contro l’idea che la disabilità sia un fattore che limita la partecipazione sociale. Ad ogni incontro, infatti, è emersa forte l’esigenza di contribuire a realizzare un modello sociale capace di garantire a tutti, abili o disabili, una compartecipazione attiva nella società. Un modello, quello proposto dagli organizzatori, che è possibile immaginare come un programma culturale complesso che si pone l’obiettivo ambizioso di trasformare l’integrazione in interazione.
Tra i relatori delle sessioni plenarie sono saliti sul palco Don Luigi Ciotti, che ha parlato dell’integrazione scolastica come occasione per garantire la vera giustizia sociale; Alberto Pellai, psicoterapeuta e ricercatore dell’Università di Milano, che ha spiegato come recuperare il valore di una comunicazione efficace attraverso le favole; Michela Marzano, docente della Sorbonne, che propone il tema dell’accettazione dell’altro, come un’enorme risorsa a cui attingere per trovare sempre nuove opportunità di crescita e di sviluppo.
Di grande interesse è stata la testimonianza di Carlo Scataglini, insegnante di sostegno di L’Aquila, che ha parlato della difficilissima situazione in cui si trova la scuola definendola “un caos calmo” ma che, nonostante tutto, lui non riesce ad abbandonare. Nelle sue parole, molto emozionanti, si comprende la difficoltà che si incontra ogni giorno nel mondo della dell’insegnamento, di quanti ostacoli sia necessario “abbattere” per garantire la qualità del proprio lavoro del quale, comunque, non è possibile fare a meno.
Nelle tre giornate di lavoro si sono svolte decine e decine d’approfondimenti che hanno trattato i temi delle metodologie didattiche, delle nuove tecnologie, dei disturbi dell’apprendimento. Interessanti gli interventi nelle Buone Prassi dove, tra gli altri, ha partecipato la responsabile Area Scuola di Parent Project Onlus, Loretta Mattioli, che ha presentato il risultato del Progetto “Scuola – Famiglia Duchenne in rete”. Durante il Convegno, inoltre, sono state diffuse a tutti i partecipanti, le Linee Guida per l’integrazione scolastica nella distrofia muscolare di Duchenne e Becker.
Tra gli incontri ai quali è stato possibile partecipare, c’è stato quello dedicato alla famiglia e al progetto di vita per il disabile che ha approfondito il concetto di resilienza familiare, intesa come capacità del nucleo familiare di riprogettare un modello di vita già a partire dalla comunicazione della diagnosi per arrivare ad individuare le risorse, interne ed esterne alla famiglia, che possono intervenire per sostenere le cure materiali e relazionali.
Un Convegno importante, quello che si è svolto a Rimini, e che rimarrà impresso nella memoria dei partecipanti soprattutto per l’esempio concreto d’integrazione di Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentale Handicap, che ha intitolato il suo intervento “Un geranio che fa l’educatore? Che scandalo!”.