cossu2Il team di Giulio Cossu ha messo a punto una nuova strategia per l’utilizzo della terapia cellulare anche quando la degenerazione muscolare è in uno stadio avanzato. Lo studio è stato condotto al San Raffaele Biomedical Park Foundation di Castel Romano.
Roma, 27 luglio 2008 – Pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Nature Medicine il risultato della ricerca “Le cellule che esprimono PlGF-MMP9 ripristinano la microcircolazione e promuovono l’efficacia di una terapia cellulare nel muscolo distrofico “vecchio”.”basata sull’utilizzo dei mesoangioblasti, le cellule staminali normalmente associate ai vasi sanguigni, capaci di rigenerare il tessuto muscolare danneggiato e ripristinare la sua funzionalità. Uno degli aspetti più interessanti di queste cellule, identificate dal team del Prof. Cossu nel 2002, è che se introdotte nel sistema circolatorio sono in grado di migrare fuori dai vasi sanguigni e colonizzare i tessuti circostanti.
L’importanza di questo studio – finanziato da Parent Project Onlus, BMW, AFM (Association Francaise contre les Myopathies), Ministero della Salute e Ricerca e Comunità Europea – è dato dal fatto che nelle gravi forme di distrofia muscolare, come nella Duchenne, la degenerazione muscolare è accompagnata da un processo d’infiammazione seguito da un tipo di cicatrizzazione che riduce l’apporto di sangue e ossigeno ai muscoli danneggiandoli ulteriormente. Le poche fibre muscolari rimaste, a questo punto, non sono quasi più irrorate di sangue e circondate da tessuto connettivo, e non vi è più la possibilità di intervenire con strategie di terapia cellulare. Il nuovo studio consentirà di aggirare questo ostacolo per poter utilizzare la terapia cellulare per via sistemica anche quando il tessuto muscolare è gravemente danneggiato.
“Il risultato ottenuto dal team del Prof. Cossu, e dovuto principalmente a Cesare Gargioli, il giovane ricercatore finanziato da Parent Project, insieme a Marcello Coletta e al gruppo dell’Università di Tor Vergata composto da Fabrizio De Grandis e Stefano Cannata, potrebbe finalmenteoffrire una speranza ai ragazzi più grandi oltre a migliorare molti degli approcci terapeutici su cui oggi si sta lavorando.” – Questo è quanto dichiara Filippo Buccella, presidente Parent Project Onlus.
Lo studio è stato principalmente condotto nei laboratori del Parco Scientifico San Raffaele di Roma, una nuova realtà della ricerca biomedia nell’area romana fortemente voluta da Camera di Commercio in collaborazione con Unicredit  Group e la Fondazione San Raffaele di Milano.
“Questi studi illustrano una nuova prospettiva – ha sottolineato Giulio Cossu, Professore di Istologia dell’Università di Milano – tuttavia, occorre ricordare che nei topi, più che nei pazienti, la rigenerazione muscolare continua anche nelle fasi avanzate della distrofia e questo potrebbe rendere più difficile quest’approccio nei pazienti, anche in considerazione della dimensioni dei muscoli umani, per cui un perfezionamento di questa strategia sarà necessaria.” – ha concluso Cossu.
Per un approfondimento scientifico:Scheda Cossu, Nature Medicine